Corriere
della sera 20 novembre 2004
IL CASO VIOXX
E negli Usa lo scandalo farmaci
travolge la fiducia nei controlli
“La
vicenda Vioxx è una tragedia e un grave fallimento del nostro sistema di
controlli. Per come è costruita oggi, la Food and
Drug Administration non è in grado di proteggere gli Stati Uniti, di evitare
che si verifichino altri casi simili”.
Gli americani
sanno da tempo che il loro sistema sanitario è tra i
più costosi del mondo e non è molto efficiente. Ma sono anche
convinti che, benchè non accessibili a tutti a prezzi ragionevoli, le loro
tecnologie mediche siano le più avanzate, i loro medicinali i più efficaci e
sicuri. Anche questa certezza è entrata in crisi l’altra sera quando, a ora di cena, hanno visto in tv David Graham, un alto
funzionario della Fda, l’ente responsabile per la sicurezza dei prodotti
farmaceutici, dichiarare davanti alla commissione parlamentare che indaga sul
caso Vioxx che in questo campo “il Paese è virtualmente senza difesa”.
Graham ha fatto di
più: a domanda di alcuni senatori ha risposto che
almeno altri cinque prodotti (dal Crestor, un popolare farmaco anti-colesterolo
al Serevent, diffusissimo nella cura dell’asma) hanno effetti collaterali che
dovrebbero consigliare un loro ritiro o almeno un uso strettamente limitato.
Così ieri, oltre alla fiducia degli americani, è crollato anche il valore di
Borsa dei produttori di questi farmaci (soprattutto Glaxo e Astrazeneca),
mentre il gigante mondiale Merck ha perso addirittura 40 miliardi di dollari di
capitalizzazione (oltre un terzo del suo valore) nelle ultime settimane: da
quando, cioè, la Casa farmaceutica ha deciso di
ritirare dal mercato il Vioxx, un antidolorifico sospettato di essere
responsabile di decine di migliaia di attacchi cardiaci e di molti decessi.
Anche in campo
sanitario esistono due Americhe: quella – minoritaria – che ammira i sistemi
universali europei e vorrebbe comprare le medicine nel vicino
Canada dove il governo impone prezzi molto più bassi di quelli praticati nel
libero mercato statunitense; e quella – maggioritaria, nonostante tutto – che
preferisce un sistema di mercato anche se questo significa considerare la
salute non un diritto ma un bene che si conquista con il sudore della fronte.
Tutte e due le
Americhe, però, vogliono regole chiare. E’ questo l’aspetto più inquietante
della vicenda Vioxx. Non è la prima volta che un farmaco viene ritirato perché se ne scoprono le gravi controindicazioni. Stavolta, però,
la società che lo produce è accusata di aver ignorato
gli studi che già dal 2001 ne avevano messo in luce la pericolosità. E la Fda è
sotto tiro perché non ha vigilato e, anzi, sospettano
molti, si è voltata dall’altra parte quando l’evidenza avrebbe consigliato un
suo intervento.
Ieri la Fda –
un’authority il cui patrimonio essenziale è la credibilità
del lavoro svolto e la fiducia dei cittadini – ha cercato di rassicurare
l’opinione pubblica, presentando l’intervento di Graham in Senato come la
sortita di un dissidente. Il comportamento del vertice della Merck è stato
giudicato corretto ed è stata ribadita l’affidabilità
degli altri medicinali tirati in ballo dall’alto dirigente. Ma intanto i broker
di Wall Street formulano le ipotesi più disparate sul
numero di crisi cardiache che possono essere state indotte dall’uso di questo
farmaco (le stime variano da poche decine di migliaia a 180 mila tra i 20
milioni di americani che hanno usato il Vioxx negli ultimi cinque anni).
Un’indagine
originata da un interesse non medico ma finanziario: si immagina
infatti che la Merck dovrà spendere una cifra record (10-20 miliardi di
dollari) per indennizzare i pazienti che si ritengono danneggiati dal farmaco e
che già, a migliaia, hanno denunciato l’industria farmaceutica.
Per il Wall Street Journal anche una vicenda così
amara dimostra la superiorità del mercato: lo studio che ha portato al ritiro
del farmaco non l’ha infatti prodotto l’ente
governativo di controllo ma la stessa Merck che ha scoperto la pericolosità del
Vioxx studiando la sua possibile utilizzazione per altre patologie. Ma quando è
in gioco la salute di centinaia di migliaia di persone serve l’intervento
tempestivo dell’authority: il mercato, se reagisce, lo
fa con ritardo perché la distruzione di un’area di business è l’ultima opzione
per qualunque impresa.
Massimo Gaggi