Il compianto Christopher
Reeve, protagonista del remake della "Finestra
sul cortile": disabile nella finzione e nella realtà.
La
polemica si insinua strisciante, attraverso i blog, i siti specialistici e le deprecate catene di S.
Antonio via email.
Fabio Pavone, 28 anni, affetto da distrofia muscolare e per questo costretto a
letto da 11 anni, per potersi connettere a internet ha
bisogno di un mouse speciale, che costa
tremila euro, e li deve sborsare di tasca propria.
Tutto nasce da una sua lettera aperta, indirizzata alla regione e al comune di
residenza, pubblicata sul sito di Metro Olografix,
con
Metro Olografix è una quotata associazione di smanettoni, che non si occupa solo di organizzare
meeting hacker: in questi anni ha permesso a Fabio di
affacciarsi al mondo della rete, dandogli la possibilità di espressione che non ha avuto nel sistema di relazioni
convenzionale.
Il suo caso ha fatto il giro dell'internet, grazie a
un capillare sistema di comunicazione orizzontale, e ha raggiunto qualche
politico, che ha amplificato la campagna informativa (talvolta
strumentalmente, ma per il momento va bene anche così), e qualche istituzione,
che si è affrettata a comunicare che il rimborso in questi casi è previsto,
basta attivare
Parole al vento: se anche si riuscisse a
compensare la famiglia di Fabio per la spesa, è evidente che, in futuro, chi non
avrà la sua caparbietà e l'appoggio di una rete di hacker,
dovrà pagare o essere escluso dal sistema.
Mala tempora currunt.
Viviamo in una società dove si vendono computer come
fossero noccioline, incuranti del loro devastante impatto
ambientale ma che non riesce a provvedere alle necessità di chi rimane
indietro. Le casse vuote di
stato e regioni hanno reso difficoltose e lente le normali pratiche di assistenza sanitaria, in più cresce il sospetto di sciacallaggio tecnologico.
Il costo delle macchine informatiche, lo sappiamo, è dovuto
per lo più alle gigantesche economie di scala. Per questo è plausibile che per
un puntatore particolare, realizzato in poche unità, i costi di progettazione e
di ricerca incidano selvaggiamente.
L'azienda che fornisce il mouse di Fabio rifiuta
categoricamente i sospetti di sciacallaggio: "Non
ci stiamo a essere accusati di speculare sulla disabilità",
scrive l'amministratore. "Noi facciamo il nostro lavoro onestamente
rispettando le buone regole del commercio. Molti di noi hanno motivazioni un
po' più alte del semplice arricchirsi, anche famigliari disabili gravi."
Ci auguriamo sia vero, ma l'esperienza in altri settori è desolante. "Ho
smesso da qualche anno di occuparmi di allestimenti
per disabili, perché sono rimasto schifato" sostiene M., meccanico
auto. "I portatori di handicap pagano un prezzo maggiorato, in
media del 20%".
"Alcuni apparecchi hanno mercato anche per l'utenza non disabile,
perché semplificano la vita di chi guida parecchie ore al
giorno," spiega la nostra gola profonda. "Per incentivare queste categorie (tassisti, rappresentanti), le
aziende offrono consistenti sconti rispetto all'utenza disabile, che
invece non può fare a meno di questi ausili." Risultato: anche al
netto delle agevolazioni IVA, i portatori di handicap pagano
un prezzo maggiore.
Ecco come le società civili trattano i propri figli meno fortunati: cornuti e mazziati, ovvero disabili due
volte.
Michele Bottari
www.zeusnews.it del 9 giugno 2007