1,2 MILIONI DI FAMIGLIE IMPOVERITE
DA SPESE FUORI SSN
Le spese sanitarie non coperte dal Servizio sanitario nazionale hanno
impoverito in Italia 1 milione e 200 mila famiglie.
Oltre 295 mila sono addirittura scese sotto la soglia della povertà per fronteggiare
di tasca propria i costi sanitari "non coperti" (1,3 per cento della popolazione), mentre ben 967 mila (4,2 per cento degli
italiani) hanno dovuto affrontare spese definite 'catastrofiche'. E' l'allarme
contenuto nel rapporto Ceis sanità
presentato la scorsa settimana a Roma. Sono gli over
65, soli o in coppia, a costituire il 45,6 per cento dei nuclei maggiormente
colpiti: la categoria più debole dunque di fronte alle spese 'out of pocket'. Se non assistiti da una salute di ferro, questi
anziani hanno infatti il 50 per cento delle
probabilità di impoverirsi. Costo dei farmaci e delle visite specialistiche, ma
anche cure odontoiatriche o terapie croniche, in cima alla lista degli esborsi
più difficili da fronteggiare, soprattutto nel Sud Italia.
In ogni caso è la presenza di un anziano nel nucleo familiare a far aumentare
del 42 per cento la possibilità di impoverirsi. E se gli anziani sono due il rischio raddoppia. Un dato estremamente
preoccupante visto l'andamento demografico del Paese. Le critiche dei
ricercatori dell'ateneo di Tor Vergata, autori del
Rapporto, si appuntano sul sistema di esenzione che
prevede un'unica soglia di reddito familiare, intorno ai 36 mila euro l'anno,
creando enormi disparità tra chi è poco sopra o sotto tale livello economico. Ma anche sull'attuale regime di compartecipazioni o esenzioni che
"non è ben tarato. Il meccanismo della quota fissa per ricetta -
spiegano - penalizza le fasce più povere della popolazione". Senza contare
che il processo di impoverimento non è omogeneo sul
territorio nazionale, ma penalizza ancora una volta il Sud Italia, creando
disparità su disparità. "La distribuzione dei poveri - prosegue il
rapporto Ceis - non è uniforme: si passa dal 3,4 per
cento dell'Emilia Romagna al 3,6 per cento in Lombardia fino al 27,6 per cento
della Basilicata e al 29,6 per cento della Sicilia. Quanto invece alle regioni
che rischiano di impoverirsi di più a causa delle
spese per la salute: Calabria (2,6 per cento), Sicilia (2,4 per cento) e Puglia
(2,3 per cento). Meno problemi invece in Friuli Venezia Giulia (0,3 per cento),
seguita da Marche (0,5 per cento) e Veneto (0,7 per cento).
Doctor News del 10 dicembre 2006
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