AEREI E DIRITTI
«Non si
media sui diritti». Con questa formula lapidaria l'ambasciatore americano all'Onu John Bolton
respingeva, appena qualche settimana fa, la riforma della (famigerata)
Commissione dei diritti umani. Il nuovo organismo, non offriva, a suo dire,
sufficienti garanzie che in futuro non vi avrebbero trovato posto, come troppo
spesso è accaduto in passato, anche i rappresentanti di alcuni dei peggiori
regimi al mondo. «Non si media sui diritti», parole
sacrosante. Ma che dire allora dei tappeti rossi stesi da Bush ieri (come da Chirac due
anni fa) al presidente della Repubblica popolare, gigante
della crescita economica ma autentico nano dei diritti umani? Che dire delle passate visite, sempre molto amichevoli, di Schröder e di Blair? La risposta
è scritta nella domanda. Come ha, sapientemente, ricordato Hu
durante la sua visita allo stabilimento Boeing di
martedì (conclusasi con la firma di un contratto d'acquisto
da oltre 5 miliardi di dollari): «Nei prossimi 15 anni il mio Paese avrà
bisogno di 2000 nuovi aerei. Questo, chiaramente, punta
a un ottimo futuro nella cooperazione dei due Paesi». Chiaramente.
Corriere
della Sera di venerdì 21 aprile 2006