Ancora una volta Ernesto
Galli della Loggia mi attacca con un editoriale («Verità e
bugie», Corriere del 3 marzo) sulla questione carceraria. Io ho
risposto lo scorso 29 dicembre fornendo tutti i dati relativi
alle carceri. Ora Galli della Loggia prendendo spunto da un solo dato,
quello sulla spesa sanitaria, mira a mettere in dubbio l'intero operato di
questo governo in materia di carceri e si lancia nella solita filippica
contro di me e contro il mio presunto dilettantismo. Rispetto a ciò credo di avere il diritto di fare due puntualizzazioni.
Primo. Galli della Loggia afferma che ho detto
bugie. Sfido Galli della Loggia che peraltro, come ho già avuto modo di
dichiarare, non risulta abbia mai chiesto
informazioni sulle carceri né al Ministero né al Dipartimento e non risulta
nemmeno che abbia mai visitato un istituto, a dimostrare che i dati da me
forniti, e che confermo, non corrispondano a realtà. Secondo. Per dimostrare
le sue affermazioni Galli della Loggia si richiama alla spesa sanitaria pro
capite risalente addirittura a dieci anni fa. Credo sia più corretto, per
valutare se la situazione è peggiorata o meno in
questo governo, riferirsi ai dati del 2000, ultimo anno prima dell'avvento
del presente governo. Se prendiamo in considerazione questi dati, il dato di spesa pro-capite relativo alla popolazione detenuta era
di euro 1.601,2 per anno, mentre oggi è di euro 1.607,5, come peraltro confermato
dallo stesso Galli della Loggia. Abbiamo quindi mantenuto la stessa quota di
spesa anche di fronte al fatto che il numero dei detenuti è aumentato di 5.000
unità. In questo dato, tra l'altro, non sono compresi i contributi regionali
che vengono erogati attraverso accordi che sono
stati stipulati in questi anni tra le Regioni e il Ministero. Quindi le cifre dimostrano che non corrisponde al vero che
abbiamo peggiorato la
situazione. Se poi Galli della Loggia giudica
insoddisfacente questa cifra, esterna un suo legittimo parere che, però,
dovrebbe essere documentato. La situazione è invivibile?
Il carcere è un inferno? E io sono un dilettante?
Può darsi. Ricordo, però, che quando governavano i professionisti della
sinistra, nei penitenziari scoppiavano rivolte, talmente violente da dover
essere sedate con la
forza. Durante i cinque anni di governo di questo
dilettante ciò non è mai accaduto e la pace ha regnato nei penitenziari.
Roberto Castelli Ministro della Giustizia
Chiamato a rispondere della situazione complessiva delle
carceri italiane, il ministro Castelli, per
difendersi, si appiglia all'unico dato non negativo - quello della spesa
sanitaria per ogni detenuto, rimasta invariata negli ultimi anni ma diminuita
rispetto a dieci anni fa (dato peraltro da me esattamente riportato, come
egli stesso riconosce nella sua lettera). Su tutto il resto tace. A questo
punto, come sempre, i migliori giudici sono i lettori.
Ernesto Galli della Loggia
Corriere della Sera
di domenica 5 marzo 2006
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