SOCIETA' MULTIRAZZIALE
«La strategia per integrare i figli degli immigrati: più scuola e famiglia forte»

 

In quindici anni la percentuale di immigrati nei penitenziari italiani è raddoppiata: erano 15 su 100 nel '91, oggi sono quasi 32. Ma i numeri sono destinati ad aumentare se non si affronta fin d'ora il problema dell'integrazione nella società delle «seconde generazioni»: giovani nati in Italia da mamma e papà immigrati che, l'esperienza di altri Paesi europei insegna, sono esposti a un rischio criminalità maggiore rispetto ai loro genitori. La messa in guardia è stata lanciata ieri a Torino da sociologi, criminologi e magistrati di mezza Europa. L'occasione: il seminario della Fondazione Giovanni Agnelli sulla devianza tra giovani immigrati. Perché «pur senza allarmismi», la devianza e la criminalità tra gli immigrati in Italia «sono patologie che colpiscono il presente ma sarebbe sbagliato considerarle solo un problema di ordine pubblico», ha detto il direttore Marco Demarie. Oggi i giovani nati in Italia da genitori stranieri sono mezzo milione e frequentano le scuole elementari. «Di leva in leva crescono del 20%, così che nel 2012 saranno il doppio, tanti quanto la popolazione di una città come Torino», spiega Stefano Molina, ricercatore della Fondazione. Rispetto ai loro padri hanno una maggiore istruzione ma più difficilmente trovano un lavoro. E il rischio sta proprio nel passaggio all'età adulta. «Quando le ambizioni si scontrano con le reali possibilità», concordano il sociologo Marzio Barbagli e il criminologo Martin Killias. «Si confrontano con i ragazzi autoctoni, come loro vorrebbero telefonino e scarpe griffate, e quando non riescono ad ottenerli più facilmente finiscono nel mondo della criminalità». Quanto a numero di immigrati in carcere oggi l'Italia arriva dopo Svizzera, Olanda, Grecia e Belgio. Un detenuto su due per sfruttamento della prostituzione è straniero. Quasi uno su tre se si parla di droga (il 12,8% nell'88; il 28,3 a fine agosto). «Dopo un aumento spaventoso c'è stata una stabilizzazione, ma che oggi 29 persone su 100 finite nei guai per droga siano straniere (il 95% clandestine) è ancora tanto», afferma Barbagli. I dati dimostrano che, dalla Martelli alla Bossi-Fini, a poco sono servite le leggi-immigrazione: «Funzionano per un paio di anni (effetto della regolarizzazione), ma poi le percentuali tornano a salire». E i centri di permanenza temporanea? «Una volta fatti bisogna investirci, senza vergogna. Altri Paesi hanno poi leggi più severe in materia di espulsione». Quanto alle seconde generazioni il sociologo Barbagli pensa a un modello di integrazione che parta dalla scuola: «E dallo studio della lingua italiana». Il presidente del Tribunale per i minorenni di Milano Livia Pomodoro punta sulla famiglia: «Quella italiana, più severa e meno effimera, modello per i ragazzi stranieri come per i nostri».

Alessandra Mangiarotti

500.000 I giovani nati ad oggi in Italia da genitori immigrati 7 L' età media degli immigrati di 2a generazione 1 MILIONE i figli degli stranieri previsti per il 2012 31,8 la percentuale attuale di immigrati sul totale dei detenuti

 

Corriere della Sera di sabato 15 ottobre 2005

 

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