UN ADDIO ALLO SMOG

 

Gli scettici sui dati riguardanti il cambiamento climatico globale sottolineano il fatto che esistono ancora molte incognite. Ma vi sono alcuni fattori che conosciamo: entro il 2020 sulle strade circoleranno altri 700 milioni di veicoli, la maggior parte in Cina. Garantire che questi nuovi veicoli adotteranno la tecnologia pulita più recente sarà una delle sfide decisive per i poteri pubblici del nostro tempo. L'assenza di totale certezza o consenso in merito ai pericoli del cambiamento climatico non deve impedire un'azione costruttiva. Fortunatamente, scienziati e ingegneri non hanno lasciato perdere. E, grazie ai progressi che stanno facendo, sono convinto che uno dei problemi ambientali più impellenti al giorno d'oggi sparirà presto. Entro il 2040, le emissioni nocive dei veicoli faranno parte del passato. Chi può ricordare i fumi neri esalati da automobili e camion sa che abbiamo già percorso una lunga strada. Piombo, zolfo e benzene sono stati progressivamente ridotti o rimossi dai nuovi veicoli. Negli Stati Uniti, le emissioni di piombo sono calate del 95% circa. Se nel 2050 solo un terzo delle macchine circolerà a 60 miglia per gallone invece che a 30, le emissioni di biossido di carbonio diminuiranno di 1 milione di tonnellate all' anno. Ma il progresso non si fermerà qui. La nuova tecnologia di raffinazione produce carburanti sempre più puliti. La qualità dei lubrificanti, che consentono ai motori di lavorare efficientemente, sta migliorando. E gli stessi motori, siano macchine ibride o a combustione interna potenziata, diventano bruciatori di carburanti più puliti. L'unione di questi trend avrà un impatto notevole mentre la flotta mondiale dei veicoli si rinnoverà completamente nei prossimi 35 anni. Ovviamente, i veicoli sono solo una fonte di potenziali emissioni nocive. Gli usi statici di energia da parte di fabbriche, scuole e abitazioni contribuiscono ad appesantire la massa. Qui, la sfida consiste nel trasformare le sostanze che generano energia e i beni prodotti, cosicché il maggiore fabbisogno energetico mondiale, aumentato nel mondo, possa essere soddisfatto senza saccheggiare l'ambiente. È troppo presto per predire questa vittoria, ma i lavori vanno avanti. E io non vorrei scommettere contro l'ingenuità umana.

 

Lord John Browne

Amministratore delegato British Petroleum

 

Corriere della Sera di martedì 30 agosto 2005

 

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