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Michele Serra

Banche scalabili solo d’estate

Cosa sta succedendo nel sistema bancario italiano? E’ vero che l’ops di Bbva valorizza Bnl oltre il rank che Consob fissa per Bpl? E soprattutto, cosa cazzo vuol dire? E dove sono scomparsi gli articoli, da quando la Bnl è diventata Bnl e la Consob è diventata Consob? Si tratta forse di un’abile mossa per disorientare gli ispettori di Bankitalia (della Banca d’Italia, ndr), che recatisi a Lodi hanno domandato ai passanti dove si trovasse , per cortesia, la Banca Popolare di Lodi e si sono sentiti rispondere: “Bpl semaforo destra rondò sinistra palazzo racchio ficus plastica impiegata fighissima”, e hanno dovuto rientrare a Roma senza essere riusciti a trovarla?
I correntisti sono disorientati. Molti clienti della Banca Popolare di Lodi, da quando il loro Istituto di credito ha scalato Antonveneta, sono costretti a recarsi a Padova per fare il bancomat. Il sindacato dei rapinatori ha inviato una protesta formale a Bankitalia: nelle casse delle filiali è ormai impossibile trovare un solo euro perché tutti i contanti, appena versati, sono rastrellati per scalare la banca di fianco, costringendo gli operatori della rapina a penosi e continui spostamenti da un isolato all’altro.

Ma l’aspetto più sconcertante è il gioco di scatole cinesi, sempre più raffinato e sfuggente. Il giorno stesso che la Popolare di Lodi è riuscita a controllare Antonveneta, i suoi dirigenti si sono accorti di essere stati a loro volta scalati, nottetempo, dalla Cassa Rurale di Cotogno che li aveva già licenziati. Cotogno si è così trovata a controllare, a sua insaputa, Antonveneta, della quale non sa che farsene. Sarà probabilmente trasformata in una catena di pub. Altro caso limite allo studio del governatore Fazio: un’anziana correntista di Viterbo, versando 150 euro allo sportello, ha portato inconsapevolmente al 50,000001 per cento l’offerta della cordata Viterbo-Anversa-Caltagirone-Unipol-Ricucci- Bonolis-Pooh per il controllo della Banca di Francia. E’ stata eletta presidente del cda e vive a Parigi in un lussuoso attico alla Villette, dove ha deciso d’investire tutti i risparmi dei francesi in broccoli e presine da forno. 
Ma Fazio è preoccupato soprattutto dalle crescenti pressioni dei capitali esteri. Dopo Bilbao e Anversa anche altri stranieri sono in movimento, per non sfigurare di fronte a finanze, come quella basca, che si fondano su economie di secondo piano come l’indotto della pelota e le oscillazioni di borsa del tritolo. Le banche italiane, specie quelle sulle colline toscane e umbre, sono molto appetite dagli stranieri per la vista straordinaria che si può godere dagli sportelli, il buon cibo e il clima mite. A Gubbio, assisi, Spoleto, Orvieto, tutti gli sportelli sono stati acquistati da tedeschi e inglesi e trasformati in agriturismi o mescite di vino.
Quali contromisure? Tramontata l’ipotesi di un posto di blocco al Brennero, fermando tutti gli stranieri in giacca e cravatta, prende corpo un compromesso: gli stranieri potranno controllare le nostre banche ma solo nel periodo delle ferie estive. Con l’obbligo di lasciare pulite le filiali, le piante annaffiate e il bancomat con la stessa quantità di valuta trovata all’arrivo, con il sistema del frigobar.
Altra piaga da affrontare, quella dei prestanome che compongono buona parte delle cordate. In molte di esse, ad esempio, compare un certo Ricucci, nomignolo spiritoso che corrisponde, con ogni evidenza, a interessi coperti. A molte riunioni si presenta in effetti un figurante che parla con spiccato accento di Frascati, sostenendo di essere Ricucci e rifiutandosi di dire a quale titolo, e per conto di chi, opera da prestanome.
Infine: è imminente, al ministero degli Interni, una riunione di prefetti e questori per esaminare alcuni problemi di ordine pubblico indotti dalla mania delle scalate bancarie. In piccole filiali con impiegati particolarmente fedeli alla vecchia proprietà, i nuovi acquirenti sono stati accolti da lancio di olio bollente. In altri casi i clienti hanno dovuto effettuare i versamenti a due impiegati di istituti concorrenti, che si strappavano di mano il denaro gridando “è mio” e strattonavano il cliente per impedirgli di parlare con l’impiegato rivale. Alcuni anziani sono stati colti da malore.

 

   L’espresso del 19 maggio 2005

 

 

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