POESIE E..... |
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Costantino
Kavafis Che
aspettiamo, raccolti nella piazza? Oggi
arrivano i barbari. Perché
mai tanta inerzia nel Senato? E
perché i senatori siedono e non fan leggi? Oggi
arrivano i barbari. Che
leggi devon fare i senatori? Quando
verranno le faranno i barbari. Perché
l’imperatore s’è levato così
per tempo e sta, solenne, in trono, alla
porta maggiore, incoronato? Oggi
arrivano i barbari. L’imperatore
aspetta di ricevere Il
loro capo. E anzi ha già disposto l’offerta
d’una pergamena. E là gli
ha scritto molti titoli ed epiteti. Perché
i nostri due consoli e i pretori Sono
usciti stamani in toga rossa? Perché
i bracciali con tante ametiste, gli
anelli con gli splendidi smeraldi luccicanti? Perché
brandire le preziose mazze Coi
bei ceselli tutti d’oro e argento? Oggi
arrivano i barbari, e
questa roba fa impressione ai barbari. Perché
i valenti oratori non vengono a
snocciolare i loro discorsi, come sempre? Oggi
arrivano i barbari: sdegnano
la retorica e le arringhe. Perché
d’un tratto questo smarrimento ansioso?
(I volti come si son fatti seri!) Perché
rapidamente e strade e piazze si
svuotano, e ritornano tutti a casa perplessi? S’è
fatta notte ei barbari non sono più venuti. Taluni
sono giunti dai confini, han
detto che di barbari non ce ne sono più. E
adesso, senza barbari, cosa sarà di noi? Era
una soluzione, quella gente.
Aspettando i barbari
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Emily Dickinson Quanto
solitario deve sentirsi il vento di notte passeggiando con musiche scorporate correggendo gli errori del cielo e chiarificando il paesaggio Quanto forte deve sentirsi il vento di mattina accampandosi su mille aurore sposandole e ripudiandole tutte poi innalzandosi al suo tempio sovrano.
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A DISPOSIZIONE DELLO SPIRITO |