POESIE E...

Pablo Neruda

 Ora qui vi saluto,

torno alla mia casa, ai miei sogni,

ritorno nella Patagonia, dove

il vento fa vibrare 

le stalle e spruzza ghiaccio

l'oceano. Non sono che un poeta

e vi amo tutti, e vago per il mondo

che amo: nella mia patria i minatori 

conoscono le carceri e i soldati

danno ordini ai giudici.

Ma io amo anche le radici

del mio piccolo gelido paese.

Se dovessi morire mille volte,

io là vorrei morire:

se dovessi mille volte nascere,

là vorrei nascere,

vicino all'araucaria selvaggia,

al forte vento che soffia dal Sud,

alle campane comprate da poco.

Nessuno pensi a me.

Pensiamo a tutta la terra, battendo

dolcemente le nocche sulla tavola.

Io non voglio che il sangue

torni ad inzuppare il pane,

i legumi, la musica:

ed io voglio che vengano con me

la ragazza, il minatore,

l'avvocato, il marinaio,

il fabbricante di bambole e che entrino

con me in un cinema e che escano a bere

con me il vino più rosso.

 

Io qui non vengo a risolvere nulla

 

Sono venuto solo per cantare

e per farti cantare con me.

 

 

    

 

 

    Que despierte el lenador  VI

                                   

 

 

 

 

Jack Kerouac

Lontane valli del Canada

sembrano chiamarmi

ma non ci casco,

mi è tornata la voglia di pianura

della collina dolce,-

Alle quattro PM le nubi di speranza

Sono nomadi salmone all'orizzonte

Colme di strane promesse

slegate dall'età dell'oro

nel mio petto-

Le chiazze di neve non fanno 

che essere

chiazze di neve, finché si sciolgono,

E poi acqua, nient'altro

che acqua

Fin quando evaporano al sole, poi nebbie,

Non è (se guardo) nient'altro che nebbia

Mentre si alza a ululati replicando

a ogni cambio di vento,

E sarà nebbia, e sarà

Nebbia,

E le formiche non sono che semplici

formiche,

E le rocce staranno dove sono

per sempre

Ammenoché le sposti, le getti

nel canyon,

E schizzino un minuto

 

 

 

 

   

 

 

    

 

    San Francisco Blues 5° chorus

 

 

    

 

 

 

 

 

 

 

A DISPOSIZIONE DELLO SPIRITO

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