ASSISTENZA MULTICOLORE

 

   Ultime rilevazioni (del 2004) dell’Agenzia dei servizi sanitari regionali hanno evidenziato che la professione infermieristica nel nostro Paese è sempre più multicolore. Ormai si tratta di un esercito di circa 20.000 professionisti che trovano collocazione presso le case di cura private, le case di riposo e gli istituti per anziani. Se ad essi si aggiungono le 366.000 persone badanti con regolare contratto e le irregolari pagate in nero, si può affermare tranquillamente che l’assistenza socio sanitaria indossa sempre più un abito multicolore.

   E’ un fenomeno che allo stato risulta irreversibile da un lato e destinato ad espandersi dall’altro proprio per il bisogno di questo tipo di figure professionali, anche se la recente entrata della Bulgaria e della Romania lo porterà a ridimensionarsi nei numeri se non nella mentalità della gente.

   Tenendo conto, poi, che si stanno gradualmente affacciando alla vecchiaia le classi più prolifiche che consistono nei nati tra il 1945 e il 1955, e che il tasso di natalità italiano è al minimo è da ritenere che nel medio periodo il fenomeno si presenterà in ulteriore espansione.

   Si sono avverate, quindi, le previsioni che i più avveduti avevano pronosticato a metà degli anni ’90 senza essere peraltro ascoltati.

   Ora, questo fenomeno, specialmente per la professione infermieristica che contiene in sé notevoli elementi caratteristici (il linguaggio, i termini tecnici, ecc.) che rendono particolarmente delicato il rapporto con il cittadino ha bisogno di essere programmato pena il decadimento della qualità dell’assistenza fornita.

   Purtroppo, questa esigenza si scontra con correnti politiche razziste che sprovviste di cultura di governo hanno interesse a negare il fenomeno e, se al potere, tentano di attuare o attuano politiche che hanno per loro il pregio di solleticare la pancia e non il cervello del cittadino.

   Ci vuole, quindi, un forte e deciso cambiamento di mentalità da parte di chi ci governa per evitare che l’insipienza di oggi porti a inaccettabili carenze assistenziali domani, specialmente nei confronti delle parti più deboli della società.

 

Roberto Buttura

 

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