IO, AZIONISTA DI
MAGGIORANZA
DI TELECOMITALIA
Oggi l’azione del gruppo vale 2,4 euro e spiccioli, in aumento di un fantastico
1,64%, così mi informa la pagina del sito di borsa italiana a riguardo.
Comprai
diverse azioni anni fa, ad un prezzo che per pudore del mio amor proprio non
voglio svelare, e oggi faccio parte, insieme a tanti altri, per la precisione
il 70,5%, della categoria “mercato” che assiste impotente alla perdita di
valore del proprio investimento. Maggioranza silenziosa che, nell’epoca in cui
si fanno le guerre per esportare la democrazia, molto democraticamente non
conta niente. Non conta nell’approvare i bilanci, i membri del consigli, i
piani industriali dell’azienda, la scelta di nuovi partners nel capitale. Il
70,5% è tanto, ci sono sicuramente molti investitori “istituzionali”, ma
insieme a loro, e soprattutto dietro di loro, vi sono anche persone vere: madri
e padri, pensionati, giovani coppie, che preferirono acquistare un pezzettino
di un’azienda simbolo del progresso del nostro paese come alternativa ai BOT,
ai libretti postali, al materasso. Intanto i “professionisti” della finanza e
dell’industria vanno avanti, sfasciano CDA, intavolano negoziazioni con
industrie straniere, filano dritti a tutelare i loro interessi avendo già abbondantemente
danneggiato quelli degli altri. Vado a cercare sul sito di Telecomitalia la
possibilità di parlare con qualcuno, dire la mia o farmi dire la loro, non
filtrata dai giornalisti di una parte o dell’altra. Insomma sono anch’io il
loro padrone no?Sulla pagina iniziale vi è un bottone, c’è scritto
“sostenibilità”, lo clicco.
Mi appare
la foto di un signore, Enrico Parazzini Direttore Finanziario del gruppo, che
dice:
“Il
Gruppo Telecom Italia agisce nella piena convinzione che le attività di business
debbano essere svolte nel rispetto delle legittime aspettative di tutti gli
stakeholder, in linea con l'adesione ai Principi del Global Compact dell'ONU.
Un'azienda sostenibile deve essere attenta ai risultati economici, senza
perdere di vista il contesto ambientale e sociale in cui opera.”
Ricordo
che sono anch’io uno stakeholder e vado cercare un posto dove le mie legittime
aspettative vengano rispettate, ascoltate e considerate. Scopro che esiste un
“esclusivo club” per gli azionisti individuali “Ti alw@ys ON”, che mi consente
di ricevere informazioni, scrivere, eccetera. Mi iscrivo, pensando che forse
non tutto è perduto, che anche io conto qualcosa, che quel 70,5% non è solo una
statistica inutile, come il numero dei capelli che ho in testa o i denti in
bocca, ma conta qualcosa.
Dopo
qualche ora ricevo un email da investitori.individuali@telecomitalia.it
Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per
vederlo che dice:
“Gentile
Azionista,
anche
questa settimana, puoi esprimere la Tua preferenza per una delle partite
disponibili cliccando qui
ATTENZIONE:
Per
partecipare all'estrazione dei biglietti, è sempre necessario esprimere una
preferenza: per questa ragione, ogni settimana riceverai una mail che ti
informerà sulle partite di volta in volta messe in palio dal Concorso TI
premia.
Il
Regolamento completo è disponibile cliccando su questo link
Telecom
Italia
Investor
Relations”
Partite?
Quali partite? Ho perso più della metà del valore delle azioni negli ultimi
anni, non esiste piano industriale per l’azienda che non quello di ripagare
debiti, vi sono trattative per far entrare un nuovo socio industriale, il CDA
salta, i soci si azzuffano e questi mi propongono partite?
Chiudo
tutto, mi sento preso in giro, impotente come se mi avessero rubato l’auto,
sfondato la porta di casa, scippata la borsa con la certezza che però i
colpevoli non andranno mai in galera.
E il
sociale di cui tanto parlano, le legittime aspettative di tutti gli stakeholder
di Parazzini di cui sopra? Presa in giro, retorica, sulle cose di sostanza,
come questa, lo stakeholder è meglio che non rompa, non disturbi il
manovratore.
Con buona
pace della sostenibilità a cui la Telecom “brava e buona” pensa di assolvere
perché ricicla la carta, mentre nel frattempo (come denuncia Grillo, ma sanno
tutti gli italiani) spia la gente, licenzia i dipendenti e fotte i soldi ai
risparmiatori.
Luciano Martinoli
www.milania.it
di martedì 17 aprile 2007