Salò: una legge
contro la storia
La maggioranza parlamentare di
centro-destra guidata da Silvio Berlusconi ha portato in Parlamento e sta per
approvare il disegno di legge n. 224, presentato dai parlamentari di Alleanza nazionale, che in soli due articoli rovescia il
senso della Resistenza e della contrapposizione tra i giovani che scelsero di
lottare contro i tedeschi occupanti, il terrore nazista e i fascisti della
repubblica sociale e quelli che all’opposto decisero di arruolarsi nelle file
dell’esercito di Salò e combatterono per venti mesi contro i partigiani e gli
alleati anglo americani.
Il disegno di legge stabilisce che ai
soldati e agli ufficiali che militarono nell’esercito della repubblica sociale
italiana deve essere riconosciuto lo status di militari
combattenti equiparato a quanti combattettero nei diversi paesi in
conflitto durante la seconda guerra mondiale.
Si mette così sullo stesso piano la scelta
di chi ha lottato e versato il proprio sangue per cotruire in Italia la
democrazia parlamentare e la giustizia sociale, e quella di chi non solo ha
rinnegato gli obiettivi politici e ideologici della dittatura fascista, ma ha
ritenuto di poter condividere la visione hitleriana e razzista dell’Ordine
nuovo nazista, simboleggiato dall’orrore di Aushwitz.
E’ il primo passo per ottenere che ai
fascisti di Salò vengano concesse medaglie al valor
militare e decorazioni per la battaglia sostenuta con i nazisti contro
l’indipendenza nazionale dell’Italia, contro la democrazia e la libertà.
Noi che abbiamo trascorso
anni a studiare la storia d’Italia cercando di ricostruire quello che è
accaduto della prima metà del Novecento e nella seconda guerra mondiale
invitiamo l’opposizione parlamentare e l’opinione pubblica democratica del
nostro paese a reagire con tutti i mezzi per impedire che questo rovesciamento
di valori sia sancito dal Parlamento e diventi legge dello Stato.
Qui non si tratta, come è giusto, di
rispettare i caduti di ogni colore, ma di difendere i valori della Resistenza e
della lotta di Liberazione contro una maggioranza che vuole sradicare le basi
stesse della nostra convivenza civile e della nostra identità democratica.
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Hanno già aderito all'appello:
Daniela Adorni, Aldo Agosti, Bruno Anatra, Massimo
Baioni, Francesco
Barbagallo, Ornella Bianchi, Bruno Bongiovanni, Camillo Brezzi, Franco Carboni,
Sandro Carocci, Carlo Felice
Casula, Enzo Cervelli, Enzo Collotti, Pietro Corrao,
Claudio Della Valle, Giovanni De Luna, Giancarlo Jocteau, Maria Ferretti,
Vincenzo Ferrone, Roberto Finzi, Massimo Firpo, Patrizia Gabrielli, Marco
Galeazzi, Benedetta Garzarelli, Raffaella Licino, Fiamma Lussana, Sergio
Luzzato, Luisa Mangoni, Aldo Mazzacane, Brunello Mantelli, Guido Melis,
Giovanna Merola, Giovanni Miccoli, Giovanni Murgia, Claudio Natoli, Adolfo
Pepe, Rossano Pisano, Giuliano Procacci, Leonardo Rapone, Giuseppe
Ricuperati, Maurizio Ridolfi, Giuseppe Sergi, Simonetta Soldani, Gianfranco
Tore,
Francesco Tuccari, Rosario Villari, Giovanni Vitolo, Albertina Vittoria.
Chiunque volesse aderire all'appello può farlo scrivendo a
Nicola Tranfaglia,
Dipartimento di Storia, Università di Torino, via S.Ottaviano
20,(nicola.tranfaglia@unito.it)