La
Cassazione riconosce il diritto ai malati di cancro, provati dalla
chemioterapia e incapaci di muoversi autonomamente, di ricevere l'indennità di
accompagnamento (circa 400 euro al mese) per tutto il periodo nel quale sono
sottoposti a questo debilitante trattamento terapeutico. In particolare, la
Suprema Corte ha accolto il ricorso di Damiano B., figlio di un malato
terminale, contro la sentenza con la quale il Tribunale di Firenze aveva negato
che l'INPS dovesse corrispondere a suo padre l'indennizzo. Il contributo
economico era stato richiesto perché Tranquillo B., provato dai chemioterapici,
non era in grado di andare da solo all'ospedale dove gli venivano somministrati
i farmaci antitumorali . Secondo i giudici fiorentini, l'impossibilità del
padre di Damiano di deambulare e di compiere autonomamente gli atti della vita
quotidiana era di carattere transitorio, dovuto proprio alla chemioterapia.
Pertanto il beneficio non poteva essergli accordato e la sua richiesta fu
bocciata. Ma Piazza Cavour (sentenza
10212/04) non ha assolutamente condiviso questa tesi e ha detto che
“immotivatamente è stata respinta la domanda poiché nessuna norma vieta il
riconoscimento del diritto ad indennità di accompagnamento anche per periodi
molto brevi”. Ora sarà la Corte di Appello di Bologna ad occuparsi di questa
vicenda e a far sì che l'INPS corrisponda l'indennità ingiustamente negata. Nel
frattempo Tranquillo è morto a causa del male, però la sua battaglia
giudiziaria - della quale potranno valersi tanti pazienti oncologici che hanno
perso anche solo temporaneamente l'indipendenza - è stata portata avanti dal
figlio Damiano al quale, per diritto ereditario, spetterà ricevere
l'indennizzo.
E’ una
buona notizia,che non si estende automaticamente alle altre persone con i
medesimi problemi. Affinché quest’ultime possano usufruire di quanto stabilito
dalla sentenza è indispensabile una norma di legge approvata dal Parlamento.
Allo scopo servono parlamentari capaci di cogliere l’importanza etica e civile
della sentenza 10212/04.
ULTIMISSIME
IlSole24ore
Sanità del 3-9 agosto 2004 alla domanda di un lettore: “Ho sentito dire che
esiste il diritto ad avere un sussidio, una sorta di accompagnamento per i
malati di tumore che fanno la chemioterapia. E’ vero?”, ha così risposto: “ Al
malato che si deve sottoporre a chemioterapia e in condizioni di difficoltà
spetta l’indennità di accompagnamento per il periodo delle cure. Lo ha
stabilito la Corte di Cassazione (Sez. Lav. N. 10212 del 27 maggio 2004 –quella
sopra riportata per intenderci) affermando che la normativa in vigore, legge n.
18 dell’11 febbraio 1980, non vieta il riconoscimento del diritto di
accompagnamento per periodi molto brevi. La documentazione va presentata alla
Asl. La liquidazione per il 2004 è stata prevista, circolare Inps 91/2003, in 436,7
euro mensili.”
Sembrerebbero così superati (ma non ne siamo totalmente sicuri)
i problemi evidenziati nel nostro commento.