L’idea di aprire un sito internet che su cui
discutere di problemi che riguardano la totalità delle persone mi frullava per
la testa da un po’. Poi, una
circostanza fortunata: il contatto con un appassionato e competente
internettiano, che per comodità chiamerò Ubaldo, mi ha dato
l’occasione.
E’ nato così il sito www.societasalutediritti.com,
sul quale sto ancora lavorando perché, per un dilettante
come il sottoscritto, acquisire competenza tecnica non è semplicissimo. Comunque la faccenda è partita.
Ora si tratta di riempirla
di contenuti, partendo da basi consolidate: la tutela dei “diritti sociali”, il
loro aggiornamento in termini di servizi offerti, la lotta alle inefficienze e
agli sprechi, il miglioramento costante della formazione professionale.
Il grande valore di
appartenenza ad una comunità solidale attraverso l’erogazione di servizi a
favore dell’intera collettività in questi anni si è affievolito. Non fa parte della
cultura di una parte consistente della politica che
tenta di rincitrullire i cittadini, attraverso una campagna continua e velenosa
che punta sulla cosiddetta “malasanità” e sullo scandalismo per riuscire nello
scopo.
Fortunatamente, per ora, la grande
maggioranza dell’opinione pubblica non si è lasciata sedurre dalle conturbanti
sirene che si chiamano Mercato, Concorrenza, Libera scelta.
Oggi, però, è assente il dibattito appassionato che
è stato indispensabile nel passato per cogliere i grandi obiettivi di pari
opportunità per i cittadini.
Ciò, permette visioni e accenti distorti,
permette che parole come “riforme” e “progresso”, tradizionali espressioni
della cultura politica che in Europa è rappresentata dai socialisti e in Italia
ancorchè in modo insufficiente dal centro sinistra, siano usate da forze
politiche ed economiche che mirano non al perseguimento di ulteriori conquiste
di uguaglianza, ma a mantenere o stabilire disparità vecchie e nuove.
C’è ancora chi, non avendo da scontare il peccato
originale dello statalismo, non si vergogna delle
proprie convinzioni e ritiene possibile far funzionare egregiamente servizi a
favore di tutta la collettività, come peraltro i fatti si sono già incaricati
di dimostrarlo ampiamente.
E’ indispensabile, però, battere o abbandonare il
diffuso qualunquismo, il cinismo, la mancanza di fiducia ed essere ancora
disponibili a lottare per la riaffermazione di una
società solidale e non egoista e contemporaneamente aperti al cambiamento e
alla soluzioni organizzative e strutturali più avanzate.
Quindi, in questa babele, alla quale contribuiscono
le reiterate, disorganiche modifiche istituzionali incentrate sull’insulso
interrogativo “il federalismo è solidale o no”, e un confuso relativismo
assoluto che apparentemente illude il cittadino di essere
protagonista dei processi politici, sociali ed economici, mentre sostanzialmente
lo emargina, possono essere utili anche strumenti modesti come un sito internet
realizzato alla buona, che si rivolge ad una ancor più modesta platea di
persone attive socialmente, politicamente o anche solamente professionalmente,
per discutere e approfondire i temi della tutela della salute, dell’istruzione
pubblica e altro.
Ciò avendo presente alcune questioni fondamentali
tra le quali, in modo particolare, il ruolo sempre più significativo
giocato dall’Unione Europea mano a mano che riuscirà a diventare sempre più
autorevole attraverso l’approvazione della propria Costituzione e l’acquisizione
di nuovi poteri politici, e il significativo problema culturale, sociale e
politico rappresentato dal fenomeno “immigrazione”.
Riaffermare, quindi, il primato della politica con
la P maiuscola, attraverso le idee e la progettualità
di cui può e deve essere capace e nell’indicazione di grandi obiettivi che
uniscono l’uomo quanto i suoi bisogni, anche attraverso una iniziativa umile
quale questa, costituisce sempre un piccolo mattone alla realizzazione di un
edificio in cui nessuno si sente ospite indesiderato.